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Politica

CAIVANO. Orsella Russo e Giuseppe Mellone si dimettono dall’Unità di Crisi

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CAIVANO – Arriva oggi un’azione forte dell’opposizione che testimonia la conduzione dispotica del Sindaco Enzo Falco che seppur demagogicamente nomina un’unità di crisi che deve servire a prendere, in maniera collegiale, decisioni in merito alla Pandemia, continua imperterrito a scegliere in maniera autonoma gli indirizzi da adottare in merito alla crisi sanitaria. Tanto è vero che neanche velatamente, in occasione della riapertura delle scuole dopo il picco regionale di contagi, ci tenne a precisare che avrebbe preso lui la decisione finale in maniera autonoma delegittimando di fatto l’organo appena costituito.

Vista l’inutilità dell’Organo e la scarsa convocazione dei membri facenti parte, per non intestarsi eventuali fallimenti attribuibili a quest’organo, i due consiglieri di opposizione che ne facevano parte, Orsella Russo e Giuseppe Mellone, si sono visti, loro malgrado, a rassegnare le proprie dimissioni da membri dell’unità di crisi.

Per saperne di più abbiamo contattato la Consigliera Orsella Russo che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Paradosso, ma nemmeno troppo a Caivano. La neonata amministrazione a guida Enzo Falco, fa acqua da tutte le parti. Se fatica a gestire l’ordinario, è addirittura imbarazzante su come non riesca a far fronte all’Emergenza covid. Il 20 novembre u.s. durante il primo consiglio comunale, il sindaco esplicitava la sua volontà nel creare un’unità di crisi che lo coadiuvasse a collaborare con il C.O.C. per l’emergenza Covid.

Il sindaco – ha aggiunto Russo – ci ha convocati 2 volte, una il 30 novembre 2020 ed un’altra il 4 gennaio 2021. Tutte riunioni infruttuose e senza alcun senso. Motivo? Semplice, il Sindaco durante questi incontri ci ha chiesto cosa ne pensassimo della riapertura delle scuole. Punto.

Senza fornirci dati né dandoci la possibilità – quindi – di analizzare la situazione numeri alla mano. Insomma, ci ha solo chiesto un parere sul nulla. Il primo cittadino si è limitato soltanto a precisare, nel corso del primo incontro, che non era ancora opportuno riaprire le scuole e che, qualora la situazione epidemiologica fosse migliorata avrebbe in autonomia deciso la riapertura, di fatto delegittimando l’organo. Successivamente, in data 5 dicembre 2020 ci ha inoltrato una PEC in cui ci chiedeva un semplice parere sull’opportunità di permettere agli studenti caivanesi di tornare tra i banchi, senza fornirci, ancora una volta, elementi che potessero legittimare un nostro parere.

Nel secondo ed ultimo incontro avvenuto in data 4 gennaio 2021 la musica non è cambiata, infatti anche in questa occasione la fascia tricolore ha mortificato l’unità di crisi, convocandola senza fornire elementi e sottolineando – ancora una volta – che sarebbe stato lui a decidere, da solo.

“Un comportamento gravissimo – ha concluso la consigliera Russo, che ha anche rassegnato le sue dimissioni unitamente al consigliere forzista Giuseppe Mellone con protocollo del 3 febbraio 2021 – che denunceremo alla città ed agli organi competenti”.

Sulla sua stessa lunghezza d’onda l’altra forza politica di opposizione, Caivano Conta, che stigmatizza il comportamento poco democratico del primo cittadino, i cui pessimi risultati si sono evidenziati già oggi con la disastrosa situazione scuole. I suddetti gruppi politici di opposizione, non sono nemmeno stati notiziati in merito all’utilizzo delle risorse governative e alcun riscontro in merito alle loro proposte. Degli ormai famigerati 246 mila euro per contrastare i disagi scolastici dovuti alla pandemia, non si ha notizia, benché abbiano in più sedi avanzato valide proposte su come utilizzare detti fondi.

Un paese sull’orlo del baratro. Un inesorabile e – purtroppo – consapevole baratro. Con buona pace di una necessaria collaborazione tra le forze politiche in questo delicatissimo momento.

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Caivano

CAIVANO. Flop Carovana Rosa. Quanto dichiara Dispenza indigna la parte sana della città, compreso il Direttore di Minformo

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CAIVANO – Ero molto combattuto dal dover esprimere la mia opinione su quanto dichiarato dalle autorità caivanesi all’indomani del flop – perché in questa città è ora di dare il nome giusto alle cose – ottenuto all’evento della Carovana Rosa al Parco Livatino.

È giunta l’ora di dire basta alle strumentalizzazioni, alle etichette e agli opportunismi. Caivano è si terra di camorra, di politici corrotti e di assoggettamento alla criminalità. Ma Caivano è anche città di gente perbene, laboriosa, professionisti, artisti e sportivi che militano nelle più alte categorie nazionali.

Il flop all’evento del Giro d’Italia non è dovuto alla mancata voglia di recepire segnali di legalità da parte dei caivanesi come dichiarato dal viceprefetto Filippo Dispenza ma è dovuto ad una scarsa organizzazione e ad una scarsissima Comunicazione e chi lo sta scrivendo, parla con cognizione di causa, dato che si vanta di essere un professionista serio e perbene della società caivanese nel campo della Comunicazione.

Un evento nato e finito nell’inesistenza mediatica assoluta. Nessuno sapeva di questo evento e per giunta organizzato in un Parco, dove bastava solo bonificarlo e sorvegliarlo per sottrarlo ai narcotrafficanti e tossicodipendenti non certamente per usarlo come centro nevralgico degli eventi cittiadini. Un evento locato in un parco dislocato, lontano dal centro, organizzato di mattina quando la gente perbene di Caivano lavora e dove le massaie che avrebbero dovuto accompagnare i figli, non si sarebbero mai sognate di fare chilometri a piedi sotto il sole.

Per questo motivo, chi è incapace di amministrare e chi non conosce il territorio, deve smetterla di fare il Polizione dell’Interpol con la convizione di essere venuto a Caivano a fare una guerra metropolitana contro 36mila camorristi e spacciatori.

Assumersi le proprie responsabilità e ammettere di stare a governare male una città complesssa come Caivano è la prima di ogni azione nobile e onesta che si potrebbe fare.

Perchè se si vuole scendere sul personale contro ogni caivanese – dato che io dalle dichiarazioni di Dispenza mi sento più che offeso – col famoso sistema del “chi songhe io e chi si tu” allora chiedo al viceprefetto Dispenza di spiegare ai caivanesi cosa è successo nel suo recente passato a Vittoria in Provincia di Ragusa quando anche lì ricopriva il ruolo di Commissario Prefettizio?

I colleghi giornalisti siciliani de “isiciliani.it” tra la primavera e l’estate del 2020 scrivevano di un rapporto di amicizia tra il Commissario Dispenza e un certo Antonio Calogero Montante imprenditore ex icona antimafia, condannato in primo grado dal Tribunale di Caltanissetta a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Scrivevano inoltre, che grazie a tale rapporto si è agevolato l’assuzione del figlio di Dispenza ad opera della Ksm e, in successione, di altre società del gruppo, e che tale assunzione è inserita dagli inquirenti nella lista dei favori richiesti a Montante e da questi concessi.

Sono sicuro che il Dispenza saprà giustificare queste accuse ricevute in passato e sono sicuro che la sua integerrimità farà sì che egli risulti totalmente estraneo a questi fatti ma i quesiti sorgono solo per fare una riflessione insieme al commissario e ai lettori che mi leggono.

Vorremmo essere sicuri che oggi chi ci amministra e chi addita i caivanesi come quelli ostativi nei confronti della legalità sia per primo lontano anni luce da certi ambienti e sapere se sono vere o no quelle notizie riportate dai colleghi. Tutto qui!

Anche perché il Commissario Dispenza, come tutti quanti gli esseri umani, non è un uomo unto dal Signore né detiene il monopolio dell’antimafia ma deve comoprendere solo che è il contesto in cui è stato catapultato è montato solo come un caso mediatico e strumentale e il fatto che oggi tutti i caivanesi siano vittime di etichette e generalizzazioni negative non fa altro che indignare la parte sana della città che stanca ora grida BASTA! Quindi BASTA!

Un umile caivanese onesto stanco delle strumentalizzazioni e che pretende rispetto dalle autorità!

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POLITICA

Guerra in Ucraina, gli USA: “Siamo molto preoccupati”

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“La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è di quelle preoccupanti”, a dirlo è il portavoce del Pentagono che tiene, poi, a ribadire che continueranno a fornire agli ucraini tutto ciò di cui hanno bisogno.

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Politica

Israele: nuovo carico di armi in arrivo dagli USA

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L’amministrazione Biden notifica al Congresso che intende procedere con la vendita di un nuovo carico di armi a Israele, per un valore di circa 1,25 miliardi di dollari, appena una settimana dopo lo stop all’invio di un carico di bombe pesanti.

Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. Il pacchetto dovrebbe includere 700 milioni di dollari di munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari di veicoli tattici e 60 milioni di colpi di mortaio. 

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